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Bono e Paul McGuinness ricordano Frank Barsalona, storico promoter degli U2

Tags: u2.com, tour, paul Mcguinness, Bono, Live Nation, frank barsalona, promoter


Frank Barsalona durante la cerimonia di introduzione nella Rock and Roll Hall of Fame del 2005

Giovedì scorso è purtroppo venuto a mancare Frank Barsalona, noto promoter degli U2 che ha guidato la band in Nord America dai primi anni 80 fino ad arrivare allo ZooTv Tour. Billboard ha pubblicato sul proprio sito un bell’articolo contenente un sentito omaggio al fondatore dell’agenzia Premier Talent da parte di Paul McGuinness, storico manager della band.

Vi proponiamo qui di seguito la traduzione dell’articolo.

Frank Barsalona, fondatore della Premier Talent e uno dei pionieri del business dei tour musicali moderni, è scomparso la mattina del giorno del ringraziamento dopo una lunga malattia. Per un omaggio scritto da Ray Waddell di Billboard - con commenti su Barsalona da parte di Irving Azoff, Danny Zelisko, Peter Luuko e molti altri – abbiamo chiesto a Paul McGuinness un suo pensiero e lui ha risposto con questo toccante messaggio.

"Sono andato a New York la prima volta nel 1980 per cercare di ottenere un contratto con la Premier Talent per gli U2. Ero un giovane manager, ma sapevo che la Premier era l'agenzia che aveva fatto conoscere in Inghilterra gli Who, i Led Zeppelin e tutti i grandi gruppi. Gli U2 stavano registrando il loro primo album, "Boy", a Dublino, con Steve Lillywhite come produttore, per la Island Records. Quando sono arrivato a New York, ho telefonato l'ufficio di Frank Barsalona per un appuntamento. Hanno preso il mio numero dicendo che forse avrebbero richiamato. Il giorno dopo mio padre morì improvvisamente a Dublino. Ho telefonato alla Premier per dire che non avrei potuto vedere Frank quella settimana perché avevo il funerale ma sarei tornato presto . Doveva vedermi quando sarei tornato, ero il ragazzo d’Irlanda il cui padre era morto ...

"Quando ho incontrato Frank una o due settimane dopo lui ha ascoltato la registrazione degli U2 e guardato un video che avevo fatto, e (grazie anche a qualche incoraggiamento da parte di Chris Blackwell (fondatore della Island Records. ndt), che già una volta aveva dato una mano la sua agenzia) ha accettato di rappresentare la band. E’ stato l’accordo più importante che avevamo fatto fino a quel momento.

"Barbara Skydel e Frank guidarono gli U2 nel corso degli anni 80 in Nord America fino a farli diventare quello che sono adesso: uno dei più grandi eventi live in circolazione. Sono stato seduto molte nottate nel suo ufficio mentre mi raccontava le sue storie, quando tutti erano già andati a casa, e mi ha insegnato moltissimo. A volte andavamo a vedere una partita degli Yankees, ma spesso ci sedevamo e lui mi parlava, anche fino a mezzanotte.

"Ha insegnato agli U2 ed a me stesso qualcosa che ci è sempre stato molto utile e cioè che un artista ha due carriere parallele: una su disco e una live. Il fatto che il successo su disco per gli U2 sia arrivato tardi è stato compensato dalla loro più rapida ascesa verso l’affermazione come un grande live act.

"Lui e la sua rete di promotori locali ci hanno offerto davvero grande bravura ed esperienza. Nel 1991/1992 abbiamo concepito l'ambizioso, costoso, e meritatamente leggendario, ZooTV Tour. Abbiamo mantenuto il prezzo del biglietto basso ed abbiamo solamente pareggiato l’investimento.

"Nel 1997, quando i costi sono saliti ancora, stavamo pianificando il PopMart Tour ed abbiamo cambiato il modello di business e deciso quindi di cercare investitori e sponsor interessati a sostenere economicamente tutto il tour mondiale e ad assumersi il rischio finanziario cui la band era esposta. Questo significò lavorare senza un agente e ho avuto il doloroso compito di informare Frank e Barbara che gli U2 non sarebbero più stati dei clienti della Premier Talent. Il mondo dei tour live stava cambiando. Ho dovuto dire lo stesso ad Ian Flooks della Wasted Talent, che era stato il nostro brillante agente per il resto del mondo.

"Allora abbiamo iniziato a lavorare in tutto il mondo con Michael Cohl e Arthur Fogel, che a quel tempo lavorava sotto il nome di TNA. Anche se Michael non fa più parte dell'organizzazione, TNA si è in seguito evoluta in SFX, diventata successivamente Clear Channel e adesso Live Nation che adesso è per molti aspetti il vero successore della rete di Frank Barsalona. Stiamo ancora lavorando con Arthur Fogel, che per primo ha creduto negli U2 e li ha fatti suonare all’El Mocambo di Toronto nel 1980, una data organizzata dalla Premier.

"Frank è stato un grande uomo e non sarà più tra noi. La mia stima e le mie condoglianze vanno alla moglie June e alla figlia Nicole”


McGuinness parla di alcuni episodi in cui Barsalona ha accompagnato e sostenuto la band citando tra gli altri uno dei primi concerti degli U2 in Nord America tenutosi a Toronto all’El Mocambo, il 9 dicembre del 1980. Di questo concerto tra l’altro vi avevamo già parlato in un nostro articolo (vedi QUI). Potete trovare altre informazioni su quel concerto QUI.


Gli U2 all’El Mocambo, Toronto, 9 dicembre 1980. (Foto di Peter Noble / Redferns)

Oggi anche U2.com ha pubblicato una news per ricordare Frank Barsalona riportando alcuni estratti dell'articolo che vi abbiamo proposto realizzato da Billboard ed altri aneddoti come un passaggio del libro U2 Show in cui Barsalona ricorda così la prima volta in cui vide suonare gli U2 dal vivo al Ritz di New York nel 1980:

"Ero veramente impressionato. Volevo fare di tutto per spingerli ed aiutarli. Dal vivo erano incredibili. Quando salirono sul palco per la prima volta quella sera al Ritz non hanno ricevuto nessun applauso dopo essere stati annunciati...e alla fine si è rivelato essere il modo più bello per vedere uno spettacolo live per la prima volta perchè il pubblico all'inizio non li conosceva e non li considerava ma alla fine del concerto ha riservato loro una standing ovation."

U2.com riporta anche alcune parole di Bono su come il promoter abbia accolto gli U2 come se fossero dei familiari:

"E' stato veramente un gran signore con noi. Elegante, con un atteggiamento familiare. Lavorare con Frank per gli U2 è stato come se facessimo parte della sua famiglia. Le sue storie spesso erano lunghe ma sempre memorabili. La mia preferita riguarda i The Who. Distrussero i loro strumenti sul palco per la prima volta e Frank , vista la scena, si girò verso sua moglie June e le disse 'E' tutto a posto cara, fa tutto parte dello spettacolo'"

"Bisognerebbe essere stati presenti ed aver vissuto quei momenti...è difficile spiegare e raccontare un uomo come Frank perchè adesso nessuno si comporta più così. Il nostro pensiero va a June e Nicole. Penso che noi come U2 non avremmo goduto del successo che abbiamo avuto senza l'aiuto che ci ha dato Frank Barsalona nel costruirlo. E' stato uno dei pochi nell'ambiente che ha creduto negli U2 tanto quanto noi stessi ed ha cercato di persuadere tutti gli altri della stessa convinzione."


Grazie a Massimo per la collaborazione

Fonte | Billboard.biz / U2.com

Scritta da: Mlk il 27/11/2012

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