BOSTON, MASSACHUSSETS, TD BANKNORTH GARDEN, 4 e 5 DICEMBRE 2005 |
mojopin72 |
BOSTON, MASSACHUSSETS, TD BANKNORTH GARDEN, 4 e 5 DICEMBRE 2005 ....tra il ricordo di "HI BOB" e decine di KODAK MOMENTS........"ANYTHING CAN HAPPEN....". "Negli ultimi dieci anni di vita tutti i discorsi tra me e mio padre iniziavano con lui che mi diceva : "Per prima cosa togliti quei fottuti occhiali!", in onore del Working Class Man ora canterò questa canzone togliendomi gli occhiali". Bono 4/12/05, ore 9.40 pm circa..... Sometimes il 4 Dicembre é iniziata così, con un introduzione che mi ha commosso per simpatia e spontaneità. Ma il bello é arrivato 20 secondi dopo: Bono si incammina sul lato destro dell'ellisse concentrato per cominciare a cantare il brano nella posizione usuale e poco prima del primo verso, con la band che già suona, vede due ragazzi di Milano che conosco di vista con uno striscione appena sotto di lui che recita "WE'RE MILANO SEXY PEOPLE" ed un bel cuore rosso. Bono esclama "Oh Milano!" e si colpisce per TRE volte con la mano sinistra il cuore, solo dopo comincia a cantare. Più tardi dedicherà Miss Sarajevo agli amici di Milano. Ebbene, non ho parlato ovviamente con Bono, non stavo nella sua testa, ma per il modo paterno con cui ha fatto questa dedica, proprio su quella canzone, non posso non pensare che la sua mente non sia ritornata alla splendida coreografia che Sbruty e gli amici di U2place hanno pensato e realizzato il 20 luglio. Per me quello é stato il suo ringraziamento e se la mia interpretazione fosse sbagliata ora vorrei comunque ringraziarli io (anche se non é proprio la stessa cosa!) : quel gesto é la manifestazione d'amore più bella che dei fans potessero fare perché é un ringraziamento, non un modo per ergersi per gratifigare il proprio ego con un cartello che vuole dire solo e banalmente "ci siamo". Grazie quindi a Sbruty solo per aver pensato a quella coreografia meravigliosa e per aver fatto ricordare Milano a Bono non per i gavettoni sotto al palco....... Provo ora a raccontare i due concerti e confesso di essere un po' imbarazzato. Gli U2 in questi mesi hanno suonato alcuni dei concerti più belli a cui ho assistito e chi mi conosce sa quanto io sia critico e lucido nelle considerazioni. Dopo New York ad ottobre ho messo 2 dei 4 concerti al livello assoluto nel giudizio, mai avrei pensato che Boston potesse scavalcare quel livello e leggere la scaletta del concerto successivo ad Hartford mi ha fatto capire che gli U2 non stanno facendo sporadicamente concerti straordinari, ma da mesi sono straordinari. Per quello che mi riguarda non ero così emotivamente coinvolto dal 1993, forse mai mi é capitato alla fine della mia esperienza di pensare in un tour di aver sentito tutto quello che avrei voluto e ovviamente non parlo solo di canzoni, ma di momenti grandi o piccoli che rendono i concerti unici. Ho sottotitolato il topic con Kodak Moments perché mi é piaciuto tantissimo il modo con cui Bono nella Rock n' Roll Hall of Fame Induction ha sottolineato i momenti significativi della loro carriera. Questi concerti non cambieranno certo la carriera degli U2 come quelli raccontati da Bono il 14 marzo, ma sicuramente rimarranno impressi nella mia testa per molti anni. La prima parte del concerto del 4 Dicembre é stata di una potenza devastante, il fatto che Bono non cantasse da 5 giorni ha sicuramente fatto in modo che la performance fosse perfetta. City Of Blinding Lights é per me una leggendaria opening song, il finale sembra poi una preghiera e Bono ha entrambe le sere "benedetto" la folla con degli armoniosi e fantastici "MASSACHUSSETS". Il passaggio poi tra City e Vertigo é geniale, si passa dalla poesia alla "bolgia" rock e questi 4 ragazzacci sono riusciti a farmi definitivamente piacere un pezzo che all'inizio non mi entrava in testa. Questa canzone in America ha creato l'atmosfera dei mitici concerti Punk Rock degli anni 70/80, gli snippets finali di Bono saranno leggenda. Il concerto é poi definitivamente decollato su Beautiful Day che ha scaldato la folla che veniva da una giornata di ore consecutive di neve e vento gelido: Here Comes The Sun é diventata "There Comes The Sun" con il pubblico divertito anche se il meglio non era ancora arrivato. Questi snippets hanno per dato un valore aggiuntivo a una canzone per me già di per se grande, ogni sera l'hanno resa personale e a sensazione "più lunga" di quella della sera prima. Arriviamo poi ad Original Of The Species che ero curioso e voglioso di riascoltare e sinceramente devo ammettere che é stata l'unica piccola delusione delle due serate: la versione di New York 8 Ottobre mi era sembrata perfetta, "definitiva", mi era sembrata gratificare live l'orchestralità che il pezzo ha su disco. A Boston sono tornati a proporre una versione senza Terry Lawless sul palco, con Edge alla tastiera e Bono (che per me in quel caso fa solo danni...) alla chitarra acustica. Per carità, é stato comunque un bel momento, ma inferiore alla versione migliore che ho ascoltato e imparagonabile in un giudizio oggettivo a Miracle Drug nello stesso punto dello show. Strano davvero il rapporto che hanno live con questa canzone. Semplicemente forse loro però hanno un'idea sull'esecuzione diversa dalla mia e sicuramente più giusta. Di Sometimes ho già parlato all'inizio ed é inutile quasi dire che l'acuto di Bono é stato anche questa volta così bello, potente e perfetto da sembrare più bello di quello del concerto prima. Un altro momento fantastico é stato poi Sunday Bloody Sunday con lo snippet di Rock The Casbah che non avevo ancora sentito e che é di una bellezza devastante. Mi é piaciuto quello che poi Bono dice ora all'inizio del brano agli americani e all'America in generale: "THIS IS YOUR SONG NOW", inutile sottolineare l'intento pacifista visto che sappiamo tutti cosa vogliono dire i "no more" del testo. Questo messaggio viene poi seguito da degli urlati "SHOW YOUR SOUL, SHOW YOUR LOVE USA!" dopo il momento del Coexist. Io spero che la gente ascolti e capisca quello che dice e comunica Bono poi si faccia comunque una sua opinione, ma questi piccoli momenti che NON sono politica rendono il concerto degli U2 diverso da tutti gli altri e Bono diverso da tutte le altre Rock Stars. Segue poi una fantastica Bullet The Blue Sky dove viene cantata nel punto dove veniva di solito accennata Please tutta la strofa che va da "A Man Breathe into a Saxophone" fino a "Outside it's America".......non l'avevo mai sentita quest'anno, la mia mente torna al Bono dello Zoo TV col cappellino, ho la pelle d'oca. Anche di Miss Sarajevo ho già raccontato e aggiungo che mi fa impazzire come Bono sia entrato in questa parte da tenore, é bellissimo l'inchino ed il saluto finale con il braccio alzato che fa sembrare Miss Sarajevo "un'aria" di un opera. Continuo a ritenere questo pezzo "l'invenzione", "la genialità" di questo tour: benedetto il giorno che hanno pensato di farla, meno male che l'abbiano pensato prima di Milano! Altro Kodak Moment sono state le bandiere e i fans su ONE che hanno fatto diventare l'esecuzione lunghissima e l'assolo finale di Edge completamente inedito. La prima bandiera "saltata" sul palco é stata casualmente quella italiana, ho goduto per questa casualità! Ora veniamo ai mostruosi, leggendari, unici ed inimitabili bis: vorrei senza polemica dire che questi bis non possono essere giudicati sulla carta o nella freddezza di una scaletta di un monitor di un PC. Provate a immaginare cosa vogliono dire migliaia di persone esauste che dopo aver pensato di aver già avuto il meglio vengono risvegliate da UNTIL THE END OF THE WORLD (che non ti aspetti visto che l'introduzione sugli schermi é la stessa che anticipava Zoo Station). La versione di Until é pesantemente riarrangiata, di una bellezza ed intensità devastante, diversa dalla "fotocopia" (in senso buono) che proponevano dal 1992, con meno effetti, più "pura". Non parliamo poi della "coreografia" con la preda Edge ed il cacciatore Bono che si rincorrono sul palco stando sempre a distanza e non facendo lo scontato torello che un fan che ha visto decine di concerti si aspetta. Bono fa uno scatto e dall'altra parte dell'ellisse Edge attento e vigile si allontana, mantengono le distanze con un'aria di sfida, quasi ostile, si preparano alla battaglia finale, forse alla fine del mondo. All'assolo di chitarra finale Bono fa l'ultimo tentativo e corre facendo un giro completo dell'ellisse con la stessa velocità delle corse su Streets che tutti avrete visto nell'Elevation Tour, ma Edge pur suonando fa una corsa quasi della stessa velocità e scappa fino a che i due si ritrovano ai fianchi della batteria di Larry dove Edge finisce l'assolo, un Bono stremato canta le ultime parole e Larry conclude il pezzo con un finale inedito sfasciando quasi la batteria: questa per me é la fine del mondo, non può esistere nulla di meglio. L'Arena é in delirio, basta che Edge si avvicini verso il microfono posto sulla destra dell'ellisse per iniziare Mysterious Ways e sentiamo un boato del pubblico simile a quello che potrebbe esserci stato quando i Patriots hanno vinto il SuperBowl. Anche Mysterious Ways é fantasticamente riarrangiata ed il coro di Bono sull'assolo di Edge accompagna sensualmente la danza della fortunata ragazza sul palco. Eccoci poi a With Or Without You, una di quelle poche cose che per me nella vita non si possono contestare. La sequenza Until/M.Ways/Wowy che, fatto non indifferente, si verifica dopo quasi due ore di concerto e con in brani suonati in quel modo é tra le cose più belle a cui io abbia mai assistito. Si passa dall'aggressività di Until, al divertimento di Mysterious fino alle poesia di Wowy: la perfezione. Arriviamo ai secondi bis con una Stuck che in America é sempre graditissima e ancora una volta dico che indipendemente dai gusti non bisogna considerare questi brani come dei semplici momenti di un set acustico. Gli U2 hanno quasi inventato il set acustico nel 1992 con una zona del palco dedicata e intima in mezzo ai fans. Negli anni successivi fino al 2001 si sono riproposti allo stesso modo, come negli anni successivi tanti altri gruppi hanno deciso di "spezzare" gli show sedendosi su due sgabelli e facendo dei brani acustici che forse non avevano tanto contesto nel concerto. Questa volta gli U2 escono dall'arena e rientrano camminando lentamente fino al centro dello spettacolo creando un'intimità non più scontata e facendo vivere a tutti un momento veramente nuovo nella loro carriera. Ancora pochi minuti e comincia quella che doveva essere la canzone di chiusura dello show, la canzone che Eddie Vedder ha definito ultimamente la più bella della storia della musica sul tema della droga. Questa volta pochi giri di parole, Bono é ancora sulla punta dell'ellisse e dice "This Is Bad". L'inizio é magico, mai sentito così: Bono canta ancora il TAKE THIS HEART e intona gli "Oooohhhh oooohhhh", che arrivano di solito a metà canzone, tutto il pubblico risponde in un coro collettivo e io posso solo piangere, gli U2 mi hanno regalato il cuore per l'ennesima volta. Esecuzione splendida, voce straordinaria dei tempi migliori, cominciano gli How Long di 40, Bono prende il riflettore e illumina il pubblico, appoggia il riflettore che rimane puntato illuminando il soffitto del Garden e se va, il concerto dopo due ore e 20 minuti sembra essere finito. Il fatto dei fans usciti dopo Bad é stato un po' romanzato, non é stato un vero e proprio esodo come ho letto in rete, ma é vero che molti se ne erano già andati. Nessuno poteva immaginare un epilogo del genere, non avrei scommesso un dollaro su degli ulteriori bis, non ce n'era il motivo, gli U2 avevano già dato tutto il meglio che avevano. Invece cominciano a esserci strani movimenti sul palco, la scaletta viene riappiccicata sulla batteria di Larry e rieccoli di nuovo con Bono ed Edge felici come bambini, con un'espressione che sambrava dire "gaurdate cosa stiamo combinando!". Non so che pensare, avrei voluto essere una mosca nel backstage per capire i motivi che li hanno rispinti tra il pubblico. Non so pure cosa dire di fronte ad un momento del genere, penso a dei quanrantacinquenni miliardari che ti regalano altri minuti di passione e di sudore dopo più di 100 concerti senza neanche che qualcuno avesse potuto immaginarlo, chiederlo e a maggior ragione pretenderlo. Penso solo "GRAZIE", grazie di avermi fatto appassionare in questo modo portandomi a rinunciare a molte cose per gli U2. Finisce All Because of you, piango, sembra che il concerto sia ancora una volta terminato ed inizia Fast Cars che sono certo non fosse organizzata prima della risalita sul palco perché fino a che Bono non la presenta Edge non sa letteralmente che fare, é spiazzato come tutti noi. Finisce anche Fast Cars e Bono saluta dicendo "dove trovate una band che chiude con un pezzo che non avete mai sentito"? Gli U2 hanno devastato Boston, hanno devastato la città che Bono ha definito durante il concerto "U2 Town" nonostante durante gli anni ci siano sempre concerti di altre Pop e Rock Stars. Non si può veramente giudicare questo spettacolo in base a quello che hanno suonato o non suonato, é stato un concerto epocale, non ci sono gusti o "canoni" personali che tengano. Mentre esco dall'Arena in stato confusionale mi chiedo cosa potrebbe accadere il giorno dopo, che concerto avrebbero potuto fare per non creare troppa differenza con tale maestosità, penso ai concerti che ho visto negli anni passati per trovare qualcosa di simile ma onestamente non ci riesco, sono sotto shock. Temevo il secondo concerto perché sarebbe stato il mio ultimo, temevo che mi venisse un po' di malinconia, era tra l'altro anche l'ultimo dei 7 concerti di Boston, la "U2 Town". Al contrario Bono and Co. hanno fatto diventare questo addio una festa, hanno celebrato Boston e regalato una serata straordinaria di gioia e divertimento con tantissimi Kodak Moments. Cominciamo ricordando una delle più belle Vertigo tra le decine che ho sentito, lo snippet con Dirty Water e Take Me To The River aveva il profumo dei tempi antichi, Bono era felice e più carico del solito e alla fine del brano si é accasciato per assaggiare la birra di un fan e mettersi il suo cappellino che risulta però troppo piccolo per la sua testa: Bono da sempre complessato per la testa e le grosse mani dice sprezzante e divertito "It's a BABY cap!!!". Fantastica esecuzione di Gloria, clamorosamente superiore a quelle che avevo sentito a marzo e maggio che scalda il concerto molto prima del giorno prima. Su Beautiful Day si verifica la prima magia: Bono vede tra le prime file un fan vestito da Santa Klaus e con una leggerezza che solo lui ha improvvisa Baby Please Come Home che si trasforma in Jingle Bell, un momento fantastico ed esaltante con il pubblico che impazzisce. Alla fine di Original un'altra clamorosa sorpresa, assolutamente improvvisata. Non so che passi per la testa a Bono che comincia a strimpellare la chitarra, Edge é perplesso, non sa che fare e sta per togliersi di dosso la chitarra di Sometimes quando Bono intona una strofa e mezza di Norvegian Wood. Mi sembra di sognare se penso che nel 1997 sono andato quasi fino a Capo Nord per sentirla e invece mi capita a Boston nel 2005..... Anche questa volta Interference é più affidabile di U2.com: non possiamo definire questo momento uno snippet, l'esecuzione non é molto più breve di quella di Oslo 1993, un'unica volta in cui fu suonata, sempre da Bono, solo chitarra e voce. Sono convinto che questo momento gli sia piaciuto così tanto che abbiano deciso di far diventare questa improvvisazione un bellissimo momento pensato per Hartford la sera dopo. Alla fine Edge si avvicina a Bono e gli dice qualcosa all'orecchio, sta già suonando e nel parlare a Bono si impappina un po' così l'amico, da buon bastardo irlandese dice :"Ho scoperto che non sa fare due cose insieme, non riesce a suonare e parlare......HE'S HUMAN!!!". Segue dedica voluta da Edge per il centro di ricerca contro il cancro di Boston, grandi. Altra commozione su Sometimes con Bono che questa sera dedica il brano al vecchio amico Roy Orbison. Il pubblico é in delirio e alla fine di Streets il Garden sembra esplodere dalla gioia, c'é un casino assordante, il più grande casino che io abbia mai sentito in un'arena americana. Bono deve aspettare più di un minuto prima di poter parlare della One Campaign e si copre le orecchie con le mani esclamando "INCREDIBLE NOISE!", Clamoroso! Mi chiedo cosa sia successo al pubblico americano che non ricordavo così, che ogni tanto sbeffeggiamo accusandolo di poca partecipazione e mi rispondo che il pubblico non é cambiato, é sempre lo stesso, é lo show degli U2 ad essere così potente, immediato, grande nella sua semplicità, fantastico a coinvolgerli in quel modo. One si conclude con SHE'S A MYSTERY TO ME ed ancora una volta sono sommerso da ricordi del passato. Arriviamo ancora a straordinari Bis con un momento fantastico ed impossibile da descrivere come quello di Babbo Natale e Elvis sul palco. Bono ha fatto salire subito Santa Klaus, probabilmente ce l'aveva in mente da Beautiful Day. Quest'uomo si é messo a ballare come un mito, sembrava John Belushi, stavo impazzendo dal ridere, poi i due arrivano alla punta dell'ellisse e Bono vede un pazzo vestito da Elvis. I momenti successivi con Bono che cammina danzando intorno ai fans con i due improvvisati attori sono impossibili da raccontare, un momento da cineteca che finesce con l'occhio di bue puntato su Elvis che improvvisa la classica danza pelvica...........da lacrime, Bono ride come un matto, cerca di richiamare l'attenzione di Larry che come al solito concentrato maniacalmente sul lavoro si perde la scena........anche Adam non riesce a suonare da quanto ride. I secondi bis sono poi strepitosi con una grintosissima Crumbs ed una ISTANT KARMA che mai avrei pensato di sentire dopo New York. Bono la introduce con la cosa più banale e che meglio può spiegare i due concerti di Boston:"ANYTHING CAN HAPPEN". L'esecuzione é favolosa, non sembra un pezzo suonato tre volte e finisce con Bono che saluta il Garden cantando "SEVEN NIGHTS, SEVEN DAYS......IN THE GARDEN", dice anche che non hanno voglia di andare a casa, il pubblico impazzisce ancora una volta in un finale molto americano. La serata si conclude con la preghiera degli U2 che é un arrivederci e una speranza ancora più significativa del solito. Un bambino viene invitato sul palco e questa volta sarà lui grazie agli insegnamenti di Bono a illuminare il Garden con la luce, un momento fantastico. Bono saluta, ci benedisce, sta per uscire ma si accorge che il giovane allievo ha bisogno di aiuto, non sta illumuminando l'arena bene come vorrebbe lui quindi torna indietro, impartisce altre spiegazioni e se ne va benedendoci per una seconda volta. Anche gli altri se ne vanno, manca solo Larry con il bimbo che lo illumina per l'ultima scossa alla batteria......se ne va anche lui, ora é proprio finita ed é finita nel modo più dolce e straordinario che potessi immaginare. Non so quando li rivedrò, passeranno forse anni, io sarò sicuramente diverso e la cosa straordinaria sarà che anche loro saranno diversi. Fino a che non li vedi risalire su un palco non puoi neppure lontanamente immaginare cosa penseranno per te e ti regaleranno. Quando poi pensi che ti abbiano dato tutto si inventano qualcosa d'altro. Mojo |
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